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Trovare lavoro è come trovare una donna: ti spiego perché!

Si, hai capito bene, anzi te lo ripeto: trovare lavoro è come trovare una donna. Ma perché dico questo? Ti starai chiedendo, che cosa c’entra mai il lavoro con l’amore? Beh lascia che te lo spieghi.

Non so tu, ma io da piccolino non sono mai stato bravo con le donne. Ero sovrappeso, insicuro e molto probabilmente poco attraente. Ricordo ancora che tutte le mie compagne di classe (sto parlando delle scuole elementari e delle scuole medie) erano attratte dal maschio alpha della classe (che per comodità chiamerò Carlo).

A pensarci adesso è strano, ma perché in una classe perfettamente bilanciata (circa 10 maschi e 10 ragazze), ben 8 ragazze desideravano Carlo e tutti noi altri uomini eravamo perennemente a bocca asciutta?

L’ho capito solo adesso, circa 15 anni dopo. Adesso che ho la capacità di fare un’analisi oggettiva posso dire con certezza che avevano un motivo valido per farlo: prima di tutto Carlo era biondo con i capelli lunghi (ricordava un po’ un piccolo Totti per rendere l’idea) e soprattutto era il più bravo a giocare a calcio. Una combo spezza-cuore insomma.

Io invece ero soprappeso, insicuro e come tutti i ciccioni giocavo in porta. Ecco, diciamo pure che partivo un po’ svantaggiato.

Tutto questo cosa c’entra con il lavoro? Te lo spiego subito.

Io e Carlo pur essendo entrambi due uomini etero con la stessa possibilità di procreare, venivamo percepiti in maniera completamente diversa dal gentil sesso. Carlo si vendeva meglio di me ed era anche più attraente a livello genetico.

Nel mondo del lavoro succede la stessa cosa. Ti svelo un segreto che nessuno ti ha mai detto: se appari un disperato nessuno ti assumerà.

Tuttavia quello che ha fatto la differenza è stato sicuramente il suo modo di porsi, di vendersi, di fare brand o come cazzo vi pare. Carlo era tutto preso dalle sue cose e dava poche attenzioni alle ragazze.

Io al contrario ero sempre li che come un disperato cercavo le loro attenzioni mandando i messaggini (parliamo del tempo degli sms, degli squilli e dei trilli su MSN).

Nel mondo del lavoro succede la stessa cosa. Ti svelo un segreto che probabilmente nessuno ti ha mai detto: se appari un disperato nessuno ti assumerà.

 

Pensaci un attimo: se tu fossi un datore di lavoro assumeresti mai un disperato? Credo proprio di no. O meglio lo assumeresti solo nel caso in cui tu abbia ancora più intenzione di sfruttarlo, sottopagarlo, farlo lavorare in nero e via dicendo. Ad ogni modo sarai tu, il disperato di turno, a prenderlo nel culo.

Ragioniamo al contrario: se tu sei un disperato (ma non lo dai a vedere) e magari provi a mostrarti appetibile al mondo del lavoro, forse hai qualche possibilità in più. Come si fa? Semplice, vendendo fuffa.

Al giorno d’oggi vendere fuffa è la migliore strategia di personal brandingHa 3 vantaggi principali:
1 – è gratis!
2 – puoi copiare da tutti i guru di LinkedIn che ronzano nella tua rete di contatti
3 – ti fa apparire più figo

Si perché far finta di “fare qualcosa” è sempre meglio di far vedere a tutti “che non fai un cazzo”.

Se sei disoccupato, non stai lavorando o sei in cassa integrazione, questo è un grande momento per produrre una marea di fuffa e dimostrare al mondo di LinkedIn che la tua vita è meno inutile di quello che sembra.

Ti voglio dare qualche consiglio utile: sai qual è il modo migliore per apparire un disperato su LinkedIn? Mettere sulla tua immagine quella bella etichetta verde con scritto open-to-work. Ai tuoi occhi suona come un sono disponibile a lavorare e a dare il massimo”. Mentre agli occhi dei recruiter suona come un ecco un altro disperato da sfruttare, in mano a Cristo, che cerca lavoro”.

Credimi che è così. Basta farsi un giro su LinkedIn, la gente che puzza di disperazione la riconosci subito. Di questi profili ne parlo già in questo articolo.

Hai bisogno di lavorare? Credimi c’è più dignità nel bussare ad una porta e chiedere di persona di farti fare la giornata, piuttosto che utilizzare quello status open-to-work. Io ti ho avvisato, poi fai come vuoi.

Anzi ti dirò di più. Hai presente quella donna di paese divorziata con 3 figli a carico? Ne trovi sempre almeno una in ogni paese, sono sicuro che anche tu ne conosci una o ne hai sentito parlare. Bene, scrivere open-to-work su LinkedIn significa esattamente quello. Ti ripeto, non farlo! Prova a scrivere qualche articolo, commenta dei post, offri valore. Salva la tua cazzo di dignità lavorativa, ti prego.

Ma torniamo al tema principale, ricordi che paragonavo il trovare lavoro al trovare una donna? Adesso ti elenco i modi per trovare una donna e facciamo anche un parallelo con il trovare lavoro.

Situazione 1: sei bello

Strategia con le donne: non avrai mai problema a trovare una donna.
Analogo lavorativo: hai l’azienda di famiglia e quindi non avrai mai nulla di cui preoccuparti, non dovrai neppure mandare un cv in tutta la tua vita.

Situazione 2: sei ricco

Strategia con le donne: ah, perché serve pure una strategia? Andiamo avanti per favore.
Analogo lavorativo: vabbè sei ricco, mica hai bisogno di lavorare, fai il cazzo che ti pare o fai finta di fare qualcosa nella vita. Tanto verrai sempre etichettato come quello che sta pieno di soldi.

Situazione 3: pagare

Strategia con le donne:  vai a puttane, paghi e scopi. Semplice, pulito, lineare. Stop.
Analogo lavorativo: ti iscrivi ad un master da 15k (ce ne sono tanti e ultimamente vanno molto di moda) dove alla fine viene garantito uno stage. Lo so che posta cosi fa ridere, ma siamo arrivati al punto in cui tu pagando 15k un master post-laurea tutto fuffa (perché le 2 lauree che hai già preso non sono bastate) ti viene garantito uno stage di merda retribuito a 600 euro. Ti danno indietro una parte dei soldi che hai versato per l’iscrizione al master, e forse poi ti assumono. In pratica paghi per lavorare.

Situazione 4: sei nella media

Strategia con le donne: devi corteggiare la tua donna, farla sentire speciale, unica, portarla a cena, ascoltare tutti i suoi problemi e poi alla fine scopi (forse).
Analogo lavorativo: hai fatto la tesi in azienda X, poi l’azienda X ti propone uno stage di 6 mesi a 600 euro, alla fine dei 6 mesi ti propone un contratto apprendistato a 1000 euro al mese (con la paga al 70%) e dopo 3 anni di apprendistato un contratto indeterminato (se sei fortunato). Ma a quel punto dopo 4 anni ti sei già rotto il cazzo di quell’azienda e ne vuoi cercare un’altra. Tradotto, sei punto e a capo.

Lo stesso che accade quando sei fidanzato da tanti anni, all’inizio faresti di tutto per stare con lei. Alla fine faresti di tutto per stare il meno tempo possibile con lei. Lo so la verità a volte non è piacevole.

Ah, quasi dimenticavo:

Situazione 5: sei disperato

Strategia con le donne: non hai una strategia, ma ci provi a caso con tutte. Dalla bionda fuori target, all’amica di tua sorella, alla cessa, alla cicciona, fino all’attivista di Greenpeace. Vai praticamente a caso e che Dio te la mandi buona.
Analogo lavorativo: sei open-to-work su LinkedIn, mandi curriculum a caso. Ti candidi per fare l’ingegnere, il postino per Poste Italiane, l’agente immobiliare, il social media manager, il commesso della Lidl. Insomma non lo sai nemmeno tu che cazzo vuoi fare. Il risultato? Non c’è nemmeno bisogno che io te lo dica.


Spero di averti dato qualche spunto interessante
su come NON trovare lavoro o se preferisci su come NON trovare una donna.

PS. Sapete che fine ha fatto Carlo? Con un bel divorzio e 2 figli a carico da mantenere. La moglie(ormai ex) ha scoperto chi era realmente “Gessico calcetto”. Alla fine la sua passione per il calcio l’ha inculato.

PS. se non condividi sei un HR!

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Blogger, Disoccupato

Laureato 110 e lode con Dottorato di ricerca. Nominato da Forbes nella classifica dei top 100 talenti italiani under 30. Non sono nulla di tutto ciò. Al momento disoccupato. Scrivo per alleviare la mia frustrazione.