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Ricerca Attiva – Brucia il tuo CV (parte 1)

In questo articolo affronto l’unico metodo che potrebbe funzionare attualmente in Italia per cercare lavoro: utilizzare la RICERCA ATTIVA. È l’unico approccio valido per aumentare le tue probabilità di trovare lavoro.

 

E se ti dicessi che per trovare lavoro devi fare esattamente il contrario di quello che pensi? E se ti dicessi che mandando Cv stai solo perdendo tempo? Adesso hai 2 scelte:

  1. Non mi credi, continui a mandare Cv a ca**o restando disoccupato e frustrato;
  2. Inizi a fare le cose come si deve e forse troverai lavoro.
Perché dico FORSE? Perché è diventato terribilmente difficile e tutti quelli che ti dicono il contrario in realtà ti stanno mentendo.

Come anticipato, in questo articolo ti parlerò dell’unico metodo che (secondo me) potrebbe funzionare attualmente in Italia per trovare lavoro, ovvero utilizzare la ricerca attiva

Ma prima, come mai ho intitolato questo articolo “Brucia il tuo Cv”? Mi sono ispirato al libro di Riccardo Maggiolo (non cliccare subito, prima finisci di leggere il mio articolo). Tutti i paragrafi che leggerai sono degli estratti del suo libro che ho particolarmente apprezzato e rielaborato (altrimenti facevo copia e incolla, no?) Ecco un’anticipazione:

  1. L’albergo dalle 1000 stanze
  2. 7 motivi per bruciare il Cv
  3. Il segreto per trovare lavoro
  4. La ricerca attiva (quella vera)
  5. I 10 passi per trovare lavoro

L’albergo dalle 1000 stanze:

(La faccio breve) Un viaggiatore arriva in un albergo in piena notte stanco dopo un lungo viaggio. La receptionist lo accoglie dicendogli che ci sono stanze libere e che lui può sceglierne una ed andare a dormire, tutto gratuitamente. 

 

Il viaggiatore, perplesso, ringrazia ed inizia a muoversi per il corridoio, ma ogni stanza che prova ad aprire risulta occupata. Dopo aver provato ad aprire 250 porte, cade a terra stremato e dorme sul corridoio del primo piano.

Il giorno dopo adirato si rivolge alla receptionist dicendole: “Ho cercato tutta la notte le stanze libere ma non c’erano, mi ha mentito”. La receptionist risponde: “Dove le ha cercate?”, e lui: “Qui dietro l’angolo”. Lei: “Mi spiace, ma le stanze libere erano tutte nei piani superiori”.

Cosa significa questa storia: stai cercando lavoro nel posto giusto?

Lo sai che in Italia il 95% delle aziende sono delle PMI con meno di 10 dipendenti? Ha senso cercare lavoro nelle grandi aziende? Hai una percezione chiara del mercato del lavoro?

Quando leggi “Amazon assume 200 persone”, sappi che in Amazon arriveranno anche più di 20mila candidature: sei sicuro che vuoi partecipare al gioco dei pacchi? A questo punto sul serio, fai domanda per il programma televisivo “Affari tuoi” che ci sono meno pacchi da aprire e più probabilità di vincere, tanto sempre di fortuna si tratta.

7 motivi per bruciare il Cv

Non lo dico io, ma Riccardo. Quindi se non sei d’accordo prenditela con lui. Sicuramente però concordo totalmente su alcuni punti:

  • Troppa concorrenza: tutti mandano Cv a caso, sperando di venir contattati. Hai presente quegli annunci di lavoro in cui ci sono 200/300 candidati per una posizione? Gioca al bingo che hai le stesse probabilità di vincere; (a proposito, se ti sei perso le confessioni segrete di un HR, nello scorso articolo parlo anche di questo punto).
  • Il Cv permette di accedere solo a una piccola parte del mercato del lavoro: secondo Unioncamere l’80% dei posti di lavoro viene ricoperto prima di diventare pubblico. Tradotto, quando mandi il Cv accedi solo al 20%, una piccolissima parte delle offerte di lavoro.
  • C’è chi bara: è una giungla, c’è poco da dire. Ognuno può gonfiare il proprio Cv: titoli accademici, esperienze di lavoro mai fatte, tanto poi chi controlla? Secondo i Cv degli italiani dovremmo essere tutti madrelingua inglese. Quante volte hai barato sulla conoscenza della lingua? Ammettilo! Poi nella maggior parte dei casi parli come Renzi e first reaction: SHOCK!

Ma allora potresti dirmi, devo davvero bruciare il Cv? NO, ovviamente. Ma devi considerarlo una freccia del tuo arco, uno strumento in più e non l’unico e solo strumento per trovare lavoro, altrimenti sei finito.

Per gli altri 4 motivi, compra il libro. Questi che ti ho elencato erano i più interessanti a mio avviso.

Il segreto per trovare lavoro

Sono arrivato finalmente nella parte più interessante dell’articolo. Qual è il segreto? Le persone. Si, hai capito bene. 

Le persone trovano lavoro ad altre persone. È sempre stato così e continuerà ad esserlo, specie in Italia. Il 60-70% delle persone in Italia ha trovato lavoro grazie ad altre persone, un 20-25% grazie ad APL, stato, enti vari, il 10% fa impresa e solo il 5% grazie ad annunci, app e simili (questi dati sono approfonditi nel libro con i dovuti riferimenti).

Che cosa vuole dire? Di nuovo, che stai cercando nei posti sbagliati e che devi smetterla di farlo. La verità è che siamo ANIMALI SOCIALI (questo lo dice Aristotele) e l’italiano medio è un ANIMALE SOCIALE DIFFIDENTE (questo lo dice il Candidato Ideale).

Facciamo un esempio pratico: Angelo lavora in una web agency da molti anni (è un collaboratore fidato). Andrea ha appena conseguito una laurea in comunicazione e vuole fare un’esperienza di stage nell’agenzia di comunicazione in cui lavora il suo amico Angelo. Secondo te è più probabile che riuscirà a trovare lavoro facendo candidatura spontanea in questa agenzia oppure chiedendo al suo amico di presentarlo al datore di lavoro? Persone, persone, persone.

Già ti sento: ma io non conosco nessuno, come faccio? Bene, ad esempio puoi usare LinkedIn per cercare persone. Non lavoro, ma persone. E le persone poi ti aiuteranno a trovare lavoro. Ho ripetuto volutamente persone 50 volte perché voglio farti capire che il segreto per trovare lavoro sono le persone.

N.B. Costruire relazioni non significa RACCOMANDAZIONE, c’è una differenza sostanziale. Anche perché se fossi raccomandato non staresti leggendo questo articolo e non avresti nemmeno bisogno di un Cv per trovare lavoro (a riguardo ho scritto anche questo post su LinkedIn). 

La ricerca attiva (quella vera)

Ma quindi cos’è la ricerca attiva

Ricerca attiva significa assumersi le proprie responsabilità. Significa non vivere passivamente la ricerca del lavoro, ovvero mando il Cv, mi iscrivo ad un’agenzia per il lavoro e speriamo che mi chiamino. Significa darsi da fare ogni giorno e fare lo switch mentale del voler portare valore all’azienda, o alla persona che ti assumerà.

Non devi subire, ma devi AGIRE. Devi trasmettere valore.

Un imprenditore è disposto ad assumerti se puoi: risolvere o limitare un problema, aiutare a raggiungere un obiettivo, supportare nel concretizzare un valore. Poniti le domande giuste e non considerarti un rifiuto della società che cerca lavoro. Quando riesci a fare questo cambio di prospettiva affronterai la tua ricerca in un modo diverso e con successo.

I 10 passi per trovare lavoro

É il capitolo conclusivo del libro dove l’autore presenta una strategia pratica strutturata in step per trovare lavoro. Bisogna partire dai propri valori e capire esattamente cosa vogliamo, in quanto se hai le idee confuse difficilmente otterrai quello che vuoi. In seguito, devi lavorare sul tuo personal branding, sulla tua rete di contatti e poi passare alla parte di azione vera e propria: 80% preparazione, 20% azione.

In particolare mi è piaciuta molto la parte sulla creazione di un progetto: presentati al tuo potenziale datore di lavoro con un progetto in mano. Dimostra che sai fare qualcosa prima ancora di farti conoscere.

Alcuni esempi pratici: 

  • Sei un grafico? Proponi un restyling del logo dell’azienda in cui ti stai candidando.
  • Sei un pizzaiolo? Prepara una pizza in casa e portala alla pizzeria dove vorresti lavorare.
  • Sei un parrucchiere? Taglia gratuitamente i capelli a dei tuoi amici e fai delle foto con il prima/dopo da poter mostrare in fase di candidatura.
  • Sei un copywriter? Consulta il blog dell’azienda/agenzia e scrivi o migliora un articolo inerente al settore che ti interessa.
  • Sei un operaio specializzato e sai che l’azienda ha un’attenzione particolare per l’ecologia? Prova a suggerire di adottare una tecnica o un macchinario più pulito ed ecosostenibile e che sai utilizzare.
  • Sei un HR junior? Perché non aiuti qualcuno a fare un bilancio di competenze e lo utilizzi come caso studio per presentarti?

Devi dimostrare di non essere un peso ulteriore (se non l’hai ancora capito) e di poter portare valore all’azienda: è una tua responsabilità capire in che modo farlo.

Vuoi il mio esempio pratico? Sono senza esperienza, voglio entrare nel mondo del web-marketing ed ho creato da zero e da solo il CANDIDATO IDEALE. Ti pare poco? Per dirti che non sto facendo solo chiacchiere con questi articoli.

Eccomi giunto alla fine. L’articolo è stato un po’ più lungo del solito, ma è un tema molto importante e a cui tengo particolarmente. Un chiarimento prima di salutarti e due belle notizie.

(Chiarimento) Ma allora la ricerca passiva (invio Cv ed incrocio le dita) è inutile? NO, cerco di spiegarmi meglio: devi fare entrambe le cose, ma dedicandoci un tempo corrispondente alla sua efficacia. Ovvero: 90% lavoro sull’attiva, 10% sulla passiva.

Le due belle notizie invece:
1 – Se vuoi approfondire la ricerca attiva QUI trovi il libro di Riccardo;
2 – Coming soon: Brucia il tuo Cv (parte 2), con intervista a Riccardo Maggiolo. Seguirà un altro articolo su questo tema (spero ancora più utile). Nell’intervista verranno approfonditi alcuni dei temi dell’articolo e le tue obiezioni (che già immagino) troveranno risposta: “Eh ma io non conosco nessuno, nel mio settore questa cosa del progetto non funziona, etc.”.

Se hai domande scrivile nei commenti perché proverò a rispondere a tutto.

P.S. Se non condividi sei un HR!

 

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Blogger, Disoccupato

Laureato 110 e lode con Dottorato di ricerca. Nominato da Forbes nella classifica dei top 100 talenti italiani under 30. Non sono nulla di tutto ciò. Al momento disoccupato. Scrivo per alleviare la mia frustrazione.