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Licenziato via WhatsApp? Le 9 domande da farti immediatamente!

In questo articolo ti propongo un PIANO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE nel caso in cui ti licenziassero brutalmente su 2 piedi e senza preavviso. Ma è davvero possibile che succeda una cosa del genere?

Immagina questa scena: sei tranquillo al bar a farti una birra e ti arriva un messaggio WhatsApp. No, non è Paolo che ti ricorda la partita di calcetto domani sera alle 21.00. No, non è Luca che ti chiede quando vai in ferie. No, non è la tua ex che vorrebbe darti un’altra chance (ti piacerebbe eh?). No, non è tua madre che ti chiede a che ora vuoi mangiare stasera. È la tua azienda che ti licenzia con un messaggio WhatsApp. Così a freddo!

Ma come? Ma non si può fare, ma la legge dice che, ma che pezzi di merda… eh caro, ti hanno liquidato così con un messaggio WhatsApp! Tutti a casa, tu e i tuoi colleghi. E adesso?

Siccome in questa rappresentazione sei al bar, la prima cosa che dovresti fare per coerenza è: lanciare un numero indefinito di bestemmie e sbronzarti a merda.

Dopo aver bestemmiato in tutte le lingue del mondo tutti i santi del paradiso, è il momento di capire che cosa fare. Ecco perché in questo articolo ti propongo un PIANO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE nel caso in cui ti licenziassero brutalmente su 2 piedi e senza preavviso.

Ecco alcune notizie assurde degli ultimi giorni:

  • Bologna, 90 operai licenziati con un messaggio su WhatsApp – 3 Agosto 2021
  • Burberry, buonuscita o licenziamento: ai dipendenti del centro commerciale di Foxtown una mail e 57 minuti per decidere – 27 Luglio 2021

Cerca su Google se non mi credi. E soprattutto, è legale questa cosa? Ne parliamo alla fine. Comunque SI.

Ho scritto questo articolo pensando: Se la stessa cosa succedesse a me proprio oggi, cosa farei?, Sarei pronto per affrontare le conseguenze?. Allora ho deciso di creare il mio piano di protezione anti-licenziamento da infami.

Il piano consiste in 9 semplici domande da farti. Tutto qui? Si, mi dispiace deluderti, ma è Agosto pure per me, quindi nulla di troppo impegnativo. La prima, anzi primissima cosa da fare però è chiedere la DISOCCUPAZIONELa famosa Naspi, è vero che hai 68 giorni dalla cessazione del rapporto lavorativo per richiederla, ma visto com’è andata tanto vale chiederla dal giorno dopo. Almeno continuerai a ricevere il bonifico a fine mese, che di sti tempi, male non fa.

Adesso passiamo alle domande.

1 - Hai il cv aggiornato pronto per l’uso?

Avere un Cv aggiornato dovrebbe essere un’attività ricorrente. Non dico che dovresti farlo ogni giorno, ma almeno ogni 6 mesi. Altrimenti il rischio è che dovrai rifarlo in un momento in cui sei in panico per altri motivi, quindi non aggiungerti una rottura di coglioni che puoi risparmiarti! 

Suggerimento: se vuoi approfondire QUI trovi il mio articolo a riguardo. 

2 - A quando risale il tuo ultimo bilancio di competenze?

Prima una definizione (scopiazzata su Google): il bilancio di competenze è un orientamento individuale che ti permette di fare il punto sulla tua situazione professionale, per progettare un inserimento o reinserimento lavorativo.

Ha senso fare un bilancio di competenze solo se stai progettando di cambiare carriera, se sei alla ricerca di una progressione professionale oppure nel malaugurato caso in cui tu venga licenziato improvvisamente. Non è che mentre lavori ti fai un bilancio di competenze per sport. Dai non scherziamo! 

Le soluzioni sono tante: rivolgerti ad un consulente di carriera, ad un centro per l’impiego dove te lo fanno gratis, etc., vedi tu. Il mio consiglio è di NON farlo da solo, perché un’attività del genere ha bisogno di un confronto con un “esperto” che oggettivamente riesca a rimettere ordine e a valorizzare la tua professionalità.

Se proprio sei impaziente inizia intanto col rispondere a qualcuna di queste domande:
– Cosa hai imparato negli ultimi 6 mesi?
– Hai fatto dei corsi di formazione particolari?
– Sono successe cose “degne di nota” professionalmente parlando?
– Hai sviluppato nuove soft skills? In che contesti?

E soprattutto sai raccontare tutto ciò?

3 - Hai curato il tuo network su LinkedIn?

Se ti fai un giro su LinkedIn, tutti parlano di personal branding, di come fare X, di come fare Y, etc. Non mi va di aggiungere molto. Se sei agli inizi su LinkedIn, il mio consiglio è quello di far crescere pian piano la tua rete di contatti, aggiungendo in un primo momento solo persone in target. Per darti qualche riferimento, una rete LinkedIn inizia ad essere di tutto rispetto quando va oltre i 500 collegamenti.

Attenzione però: va costruita pian piano. LinkedIn è un social network che si basa sul valore delle relazioni ed è utile per conoscere professionistiMeglio aggiungere solo una persona al giorno inviandole un messaggio di presentazione, piuttosto che aggiungerne 10 al giorno e non dialogarci, chiaro?

4 - Hai almeno 3 persone a cui scrivere oggi: “Ho perso il lavoro, mi aiuti sto nella m…?”

Qui mi ricollego al punto 3. Se hai costruito una rete in target con contatti di valore, dovresti avere almeno 3 persone a cui scrivere per farti aiutare. Ricorda che sei nell’ipotetica situazione in cui sei stato appena licenziato a freddo. Prima reagisci e meglio è.

E soprattutto ricorda, che la vita vera è al di fuori dello schermo. Quindi, ci sono anche persone in carne ed ossa che potrebbero aiutarti? Elencale!

Ah dimenticavo, tuo “cuggino” che conosce uno che può farti entrare…non vale!

5 - Hai il GREEN PASS?

No dai sto scherzando, altrimenti l’articolo diventava troppo pesante.

6 - Hai individuato delle aziende interessanti per te?

In questo momento storico in cui siamo continuamente bombardati da pubblicità di “aziende leader”, hai individuato qualche azienda potenzialmente interessante per te? Non ti sto parlando dell’azienda dei tuoi sogni, se non ci sei entrato quando lavoravi, figurati da disoccupato. Sto parlando di qualche realtà (anche piccola) che ti ispira.

Un suggerimento che mi viene in mente è questo: individua il settore che ti interessa, trova le aziende leader (quelle vere), parti da loro per capire l’ecosistema che ruota intorno (competitor, clienti, professionisti, etc.). Con un po’ di impegno è facile scoprire tantissime “realtà interessanti” che ti piaceranno!

ADESSO PASSIAMO ALLE ULTIME DOMANDE (un po’ esistenziali, alla Gigi Marzullo).

7 - Ma il lavoro che facevi ti piaceva davvero?

Questa è una domanda importante, specialmente se sei un neolaureato o agli inizi della tua carriera professionale. Ti racconto la mia esperienza personale: nel luglio 2020 in piena pandemia sono stato licenziato dalla struttura alberghiera in cui lavoravo.

Lavoravo come receptionist in un albergo a 4 stelle da qualche anno. Il lavoro non era male, anche se in realtà, mi ero un po’ rotto del settore alberghiero e mi stavo già guardando intorno. Quindi in realtà, io stavo già pensando di cambiare rotta e di reinventarmi (fa più figo dire cosi).

Ero contento del fatto che mi avessero licenziato? Ovviamente NO. Non è bello ritrovarsi senza lavoro da un giorno all’altro, la verità però è che al 99% avrei cambiato lo stesso lavoro e magari ci avrei messo degli anni per trovare il coraggio di prendere quella scelta. 

Ecco perché è importante farti questa domanda. Di cui in realtà, la risposta la conosci già, solo che devi avere il coraggio di tirarla fuori!

8 - Le tue priorità personali e professionali sono cambiate nel tempo?

Nel mio caso assolutamente sì. Quando lavoravo in albergo ero legato fisicamente alla città in cui lavoravo. Dovevo timbrare il cartellino ogni giorno. Adesso le mie priorità personali e professionali sono cambiate. L’ho detto 1000 volte se mi segui su LinkedIn, non accetterò MAI più in vita mia un lavoro nel quale non mi venga data la possibilità di lavorare (anche) in remoto.

A meno che il lavoro non sia fare il mantenuto di una vecchia miliardaria senza eredi (in quel caso potrei cambiare idea). Se ne conosci una contattami che mi interessa, #OPENTOWORK! 

9 - Quali sono le cose che hai sempre voluto fare, ma non avevi mai tempo?

Fanne almeno una. Ci sono sempre delle cose che vorremmo fare, ma non abbiamo mai tempo perché lavoriamo. Adesso che ti hanno licenziato o che sei in vacanza, hai tempo e devi farle. Può essere fare un viaggio (ma in quel caso ce l’hai il green pass? Lo vedi che la domanda 5 non era a caso), un’esperienza diversa dal solito, etc.

EXTRA: le domande dei lettori

10 – Ci sono mai stati uno o più segnali che ti facessero pensare al peggio?

11 – Mantenendo il tuo stile di vita attuale, quanta autonomia economica avresti senza lavoro? (Suggerimento: almeno 6 mesi).

12 – E se fosse arrivato il momento per iniziare la tua nuova avventura da libero professionista?

Un’ultima cosa prima di salutarti: È legale licenziare via WhatsApp? Purtroppo si, il licenziamento via WhatsApp è legittimo. La Legge n.604/66 che regola i licenziamenti individuali all’articolo 2 scrive: L’imprenditore deve comunicare per iscritto il licenziamento al prestatore di lavoro. È un’infamata pazzesca, ma ricordati che siamo in Italia dove si lavora gratis per fare esperienza. Quindi che sarà mai se ti licenziano con un messaggino su Whatsapp?

EXTRA: Cosa farà il “Candidato ideale” durante le vacanze? Risponderò con calma a queste domande e lavorerò sul mio blog. Se stai leggendo questo articolo, meriti di saperlo: a Settembre ci saranno grandi novità, come l’introduzione di una sezione “risorse gratuite” sul sito e probabilmente anche un nuovo webinar gratuito!

BONUS: Intanto puoi scaricare il PDF del mio piano di protezione individuale.

E per concludere: “Si faccia una domanda e si dia una risposta”, come direbbe Gigi Marzullo. Non poteva esserci domanda più degna per concludere questo articolo. Sottovoce.

PS. se non condividi sei un HR!

 

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Blogger, Disoccupato

Laureato 110 e lode con Dottorato di ricerca. Nominato da Forbes nella classifica dei top 100 talenti italiani under 30. Non sono nulla di tutto ciò. Al momento disoccupato. Scrivo per alleviare la mia frustrazione.