Chiudi

Il paradosso del Neolaureato disoccupato

Qual è il più grande fallimento per un Paese come l’Italia? Ti dico la mia: vedere migliaia di giovani neolaureati pieni di talento, che hanno perso la fiducia nel proprio futuro e vivono con la costante paura di non realizzarsi.

Ogni giorno leggo post su LinkedIn scritti da neolaureati che recitano frasi del tipo: “Ho mandato 100 Cv, parlo 4 lingue, ho fatto l’Erasmus…mi sono candidato in multinazionali, in PMI, e non mi chiama nessuno per il colloquio…non è giusto, noi giovani, il futuro, le speranze, i sogni, …”.

Quando leggo questo tipo di post reagisco generalmente in 2 modi. Una parte di me, quella empatica, pensa: cazzo povero ragazzo, magari credeva davvero che con il pezzo di carta avrebbe avuto un futuro garantito.

E poi c’è la parte “stronza” che pensa questo...lo posso dire? Ah sì, è il mio blog. Spesso si tratta di casi umani che forse se lo meritano.

Mi rivolgo a te che almeno una volta lo hai fatto. Riflettici un attimo: ti apri un profilo LinkedIn e inizi a piangerti addosso davanti a tutti che la vita fa schifo e che l’Italia è ingiusta. Ammesso che tu abbia anche ragione, che cosa accade esattamente? Da un lato attiri una marea di gente random che ti compatisce, dall’altro attiri tutti gli HR o i possibili CEO in cerca di profili interessanti che vedono il tuo post andar virale per i motivi sbagliati.

Ti faccio un esempio, hai presente quando passi davanti ad una pasticceria al mattino e senti quell’odore fantastico di cornetti caldi appena sfornati? Ecco, immagina adesso che proseguendo subito dopo giri l’angolo e senti la puzza di merda dei bidoni dell’immondizia. A che tipo di odore assoceresti il tuo post? Risponditi da solo.

La verità è questa, caro mio neolaureato: hai pensato per 5 anni (sempre se non sei uscito fuori corso) a fare il bravo soldatino, ad ascoltare il tuo professore, e del mondo del lavoro non ti sei mai interessato (non faceva parte del programma dell’esame). 

Io l’università l’ho finita 3 anni fa, e sai cosa ricordo? Situazioni del tipo: il professore stronzo che non ti fa dare l’esame o che vuole che compri il suo libro, l’assistente che è un mezzo arrapato e alle fighette mette sempre 30, e via dicendo. Questa era l’università da me (ho fatto ingegneria), seguire come soldatini i corsi dei professori con presenza obbligatoria (perché se non eri in classe poi l’esame non lo passavi).

Il professore che vuole che compri il suo libro, l’assistente che è un mezzo arrapato e alle fighette mette sempre 30…

Poi ho preso la laurea, c’è stata una bella festa: Dottore Dottore Dottore del buco del cul, vaffancul vaffancul!”. Il giorno dopo non sapevo che cazzo fare.

Ero disoccupato con il pezzo di carta in mano, la corona d’alloro appesa in camera, un po’ di soldi dei nonni (quelli sì) e i confetti avanzati. Questa è la situazione tipica quando esci dall’università in Italia.

Ma qualcuno ti ha mai insegnato a cercare lavoro? NO. E sei nella merda, semplice. Devi imparare come si fa sulla strada a suon di schiaffi e di porte in faccia.

Passa 1 mese, 2, 3, e se non arriva subito la prima botta di culo – che corrisponde ad uno “stage” puramente a caso (perché il mantra vuole che DEVI INIZIARE subito) – sei leggermente agitato. Ti ritrovi DA SOLO nel panico, in una situazione che non sai gestire.

Non è colpa tua, eh. Nessuno ti ha mai insegnato a gestire una situazione del genere, hai sempre fatto quello che ti diceva il professore, hai sempre studiato il pacchetto preconfezionato dei corsi universitari. Tanto se l’esame andava male c’era la sessione dopo (esame uguale con le stesse domande del precedente, ma con i numeri cambiati).

Allora che fai? Vediamo se indovino:

  1. Mandi centinaia di CV a caso e ovunque (basta un annuncio con scritto #hiring)
  2. Ti iscrivi sui vari portali InfoJobs, Indeed, Monster, etc., compilando centinaia di volte il form con i tuoi dati sensibili
  3. Chiedi a qualcuno di aiutarti, magari al cugino o l’amico del cugino che ha sentito che in Ferrero cercano (poi che cosa non si sa)
  4. Ti spari qualche serie su Netflix, sei un neolaureato e devi anche goderti il meritato riposo
  5. Ah dimenticavo, scrivi un post su LinkedIn in cui ti lamenti e se sei sfortunato vai pure virale.

Questo è quello che fai, e ti capisco perché l’ho fatto prima di te (tranne il post virale). Se scrivo questo articolo è per aiutarti a capire che se ti sei laureato, hai una cazzo di laurea e quindi per lo meno dovresti aver imparato a studiare. Allora sfrutta quel “pezzo di carta” per capire come cercare lavoro. Potrei darti suggerimenti su come affrontare un colloquio, ma non servirebbe e sai perché? Un colloquio non sei ancora capace di trovarlo, quindi il problema nemmeno esiste.

Adesso voglio darti 4 consigli UTILI e PRATICI, che avrei voluto ricevere quando mi sono trovato (io stesso) nella tua situazione:

    1. Iscriviti ad un’agenzia per il lavoro: le famose APL disprezzate da tutti, appena ti laurei possono essere tra le tue migliori risorse. Trovi dei recruiter che ti fanno orientamento gratis e ti aiutano a capire che fare. In più hai la possibilità di fare il tuo primo colloquio, una revisione del Cv, etc. Insomma un’ottima occasione secondo me (da sfruttare subito quando hai ancora i postumi della sbronza di laurea).

    2. Iscriviti a Garanzia Giovani: se non ci hai messo 12 anni a laurearti (e in quel caso continua pure a farti mantenere, perché vuoi iniziare proprio adesso a lavorare?) dovresti avere meno di 30 anni e quindi rientri nella classificazione di NEET. Chi sono i NEET? È un modo figo per descrivere i giovani che non fanno un cazzo, non lavorano e non sono inseriti in un percorso formativo. Questo status da sfigato ti da diritto a parecchie agevolazioni fiscali per il tuo primo stage (perché quello ti tocca eh, 600 euro lordi).

    3. Inizia a fare ricerca attiva: non sai cos’è? MALE. Ho scritto 3 articoli al riguardo, li trovi qui: Brucia il tuo CV – parte 1, Brucia il tuo CV – parte 2, Le 9C della Ricerca Attiva.

    4. Fai qualcosa (oltre che cercare lavoro): ma trovare lavoro è un lavoro -cit. Lo so, ma non basta. Come alibi va bene se sei disoccupato da una settimana. Ma se sei disoccupato da 4-5 mesi capisci anche tu che non regge come cosa. Quello che dovresti fare è continuare a studiare e formarti con qualche corso online, come quelli di Udemy ad esempio (che costano pure poco). Perché questo? Sai che figo dire all’ HR al colloquio: “Si sto continuando a formarmi perché NON riesco a stare fermo, e se NON faccio nulla a casa mi annoio!”. Lo sappiamo tutti che il colloquio è una partita di poker e ogni tanto serve il grande bluff!

Questo articolo finisce qui. Sono stato cattivo? Abbastanza, ma come ti dicevo all’inizio, il più grande fallimento per l’istruzione italiana è vedere NEOLAUREATI incapaci di cavarsela da soli. Cioè prova a pensarci, hai studiato per 20 anni della tua vita e ora non sei in grado di trovarti un lavoro?

Inventati qualcosa, think outside the box come direbbero i veri guru (e su questo hanno anche ragione).
Sei giovane, hai internet, hai tante risorse a tua disposizione, non buttarti giù dopo pochi mesi. Non cercare la viralità su LinkedIn come unica via d’uscita.

Vuoi sapere la candidatura più pazza che ho mai fatto in vita mia? Ho applicato per una nota casa di SEX TOYS facendo una video-candidatura in cui usavo un vibratore di parecchi centimetri. Se non ci credi scrivimi in privato che ti mando un frame del video come prova!

Questo cosa vuol dire? Che non devi usare per forza vibratori per ottenere un lavoro, ma che HAI UNA MENTE FANTASTICA E DEVI SFORZARTI DI USARLA AL MEGLIO A TUO VANTAGGIO. Non disperarti e buona fortuna!


PS. se non condividi sei un HR!

svg11 min lettura

Blogger, Disoccupato

Laureato 110 e lode con Dottorato di ricerca. Nominato da Forbes nella classifica dei top 100 talenti italiani under 30. Non sono nulla di tutto ciò. Al momento disoccupato. Scrivo per alleviare la mia frustrazione.