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Chi è il Candidato Ideale? Ti presento il blog

Inizia così questo blog, dopo che ho avuto l’ennesima sfuriata con mia madre che mi invitava a fare qualcosa di concreto nella vita. Per una volta ho deciso di seguire il suo consiglio, o quanto meno di provarci.

Smetterò di lamentarmi, cosa in cui sono diventato davvero bravo a dirla tutta, e farò qualcosa di concreto. Una grossa stronzata probabilmente, ma per lo meno per una volta potrò dire anch’io che sto lavorando sul mio progetto e che sono diventato IMPRENDITORE DI ME STESSO. Farò qualcosa sì, ma a modo mio. E allora inizio a scrivere di tutte le cose che mi fanno girare i coglioni sulla ricerca del lavoro in Italia e di tutto quello che ho subito come se nulla fosse da quando ho iniziato a studiare con la speranza di avere un futuro migliore.

Ma poi migliore di chi? Migliore di quello dei miei non credo proprio, visto che alla mia età mio padre aveva già avuto il secondo figlio (che poi sarei io) e aveva un posto indeterminato in azienda.

Per lavorare al giorno d’oggi non basta più avere la voglia, non basta più la laurea, non basta più l’inglese fluente ma bisogna essere il “CANDIDATO IDEALE”. Sarò quindi almeno sul mio blog la persona giusta per il posto giusto! 

 

Sono sicuro che anche tu almeno una volta nella vita ti sei rivisto in questa situazione, o almeno ci hai provato. Hai inviato il cv all’azienda dei tuoi sogni ed hai sperato di essere il loro “Candidato Ideale”. Peccato che poi l’azienda dei tuoi sogni non ti abbia mai nemmeno risposto. Forse saresti stato più felice nel sentirti dire “senti il tuo cv fa veramente schifo e qui non ti prendiamo neanche gratis”, piuttosto che aggiornare ogni mattina la casella di posta elettronica sperando di trovare quella mail che non è mai arrivata.

Hai anche preso l’abitudine di controllare ogni volta lo spam perché “non si sa mai”. Sei in buona fede in fondo, lo so che sei un bravo ragazzo. Vuoi trovare il tuo posto nel mondo, il tuo lavoretto tranquillo e renderti autonomo, indipendente. Non dovrebbe essere così difficile, l’hanno fatto tutti prima di te. Ma niente, le giornate passano e anche questa settimana il lavoro arriva domani.


È venerdì mattina, il telefono squilla: è un numero sconosciuto. Ti precipiti nella stanza accanto (perché lì il telefono prende) e rispondi: “Salve buongiorno sono Cristina da Fastweb, volevamo proporle il nostro nuovo piano tariffario…”. Ma vaffanculo anche questa settimana è stata un buco nell’acqua, è Venerdì pomeriggio e un altro weekend sta arrivando. I tuoi amici che lavorano sono già pronti per l’aperitivo e tu stai una merda. Non hai un cazzo da festeggiare, sei disoccupato e ti senti un fallito.

Non hai voglia di uscire: pizza da asporto, birretta e partita sembrano al momento il meglio che la vita possa offrirti con un post gara in cui l’indecisione è sempre la stessa: Pornhub o Youporn?

Non hai voglia di uscire: pizza da asporto, birretta e partita sembrano al momento il meglio che la vita possa offrirti con un post gara in cui l’indecisione è sempre la stessa: Pornhub o Youporn?

Notifica WhatsApp: è Angelo che insiste per farvi un giro, a quanto pare offre lui. Ti ricordi che la scorsa settimana gli avevi promesso che oggi sareste usciti: pensi “Merda, mi tocca!”. Vabbè dai magari prendere un po’ d’aria e vedere qualcuno mi farà bene in fondo.

“Dai fatti uno spritz e non ci pensare, il lavoro arriva e la vita è una!”, esordisce Angelo al primo giro di spritz. Eh facile per te che hai l’azienda di famiglia…, penso ma non lo dico.


Intanto tra una sigaretta e una storia su Instagram sono già le 10. Ho freddo ma mi tocca restare, si sono uniti anche Luca e Marco e il gruppo è al completo. Penso che mancano solo 2 ore a mezzanotte e poi finalmente me ne torno a casa.
Ad Angelo l’ho detto “usciamo ma non facciamo tardi”. E’ quasi ora e arriva un messaggio di Chiara: lei e le sue amiche sono al “Revolution”, serata latina. “Cazzo odio ballare, cazzo odio il latino-americano”. Luca e Marco sono entusiasti all’idea, Angelo è da due mesi che messaggia con Chiara: tre su quattro vogliono andare. Luca mi guarda mezzo sbronzo eh ma che cazzo devi fare che non lavori, vieni a ballare almeno.

 

Ecco lo sapevo che dovevo restare a casa, anche questo weekend sono -50€…

Ma chi è, o meglio, cos'è il Candidato Ideale?

Sono io, sei tu, siamo noi. Sono i giovani italiani a cui il mondo del lavoro non ha reso giustizia. Sono tutti quelli a cui viene chiesto di parlare fluentemente inglese e almeno un’altra lingua, sono quelli a cui viene chiesto di fare lo stage ma meglio se hai già esperienza, sono quelli che dopo 10 anni sui libri guadagnano meno del commesso della Lidl, sono quelli che a Milano vivono in 4 a 30 anni in una casa per dividersi l’affitto perché giù non c’è lavoro.

Il candidato ideale è un sognatore, ci credeva per davvero perché pensava che dopo il diploma con la laurea e con il master un bel posto di lavoro sarebbe arrivato, ma è ancora lì che aspetta. Il candidato ideale sfortunatamente è ancora “inoccupato”. Non dovrebbe vergognarsi di nulla eppure stranamente si vergogna, si sente costantemente a disagio, inadeguato, come se non avesse mai fatto abbastanza.

Sì ok, ma in definitiva cosa hai in mente?

Voglio raccontarti di me, delle mie esperienze, dei miei colloqui, delle prese per il culo che ho subito, dei processi di selezione durati mesi, dei miei tentativi disperati di reinventarmi, delle mie speranze che fosse la volta buona.

Il mio modo di parlarti sarà molto diretto, spesso anche volgare perché non serve l’eleganza quando hai solo voglia di prendere a testate il recruiter che ti chiede quante matite ci vogliono per riempire una stanza. Voglio parlarti come parlerei ad un amico, sarò sincero e molte delle mie uscite non ti piaceranno.

Ti regalerò la mia esperienza da disoccupato. Sì lo so fa ridere anche a me, ma potresti risparmiarti due anni di errori. E credimi che se mi darai un po’ della tua fiducia ti lascerò un sacco di consigli utili. Ci divertiremo, te lo prometto.

Sì ok, ma cosa ti chiedo in cambio?

Un po’ del tuo tempo. Ma non troppo credimi, sono una persona molto pigra e sono già stanco di scrivere. I miei articoli saranno brevi: il tempo che aspetti l’autobus, il tempo della coda in supermercato o se preferisci il tempo di una cagata (non scherzo, sarei onorato di farti compagnia sulla tazza). Voglio renderti qualche momento della tua giornata più piacevole e strapparti un sorriso.

Le mie storie ti ricorderanno le tue, potrai sentirti capito e mai giudicato.

 

PS. se non condividi sei un HR!


svg9 min lettura

Blogger, Disoccupato

Laureato 110 e lode con Dottorato di ricerca. Nominato da Forbes nella classifica dei top 100 talenti italiani under 30. Non sono nulla di tutto ciò. Al momento disoccupato. Scrivo per alleviare la mia frustrazione.